Quando si aspetta un bebè, ci si sente spesso dire: “Dormi adesso che poi non lo farai più!”
Beh..non è sempre così, ma è inevitabile che le ore di sonno diminuiscano. Non per questo però bisogna ricorrere a rimedi infondati che hanno lo scopo di far dormire il neonato tutta la notte; sarebbero infatti forze e tempo davvero sprecati, proprio perché il neonato fisiologicamente si sveglia.
Indice
La biologia del sonno
I neonati
Spesso i neogenitori sono preoccupati del fatto che il loro piccolo di poche settimane dorma molto durante la giornata, ma questo è assolutamente normale e fisiologico! Infatti, un neonato dorme in media 18 ore al giorno. Tutte queste ore di sonno gli consentono di avere uno sviluppo armonioso in quanto si vanno a consolidare le esperienze apprese durante i momenti di veglia, viene stimolato l’ormone della crescita rafforzando inoltre il sistema immunitario! Dormire quindi è una vera e propria esigenza evolutiva che si modifica e diminuisce nel tempo.
Per capire perché i bambini si svegliano spesso, è necessario sapere che il sonno è costituito da cicli che nel neonato durano circa 60 minuti ciascuno e nel bambino più grande e nell’adulto durano 90-120 minuti. Tra la fine di un ciclo e l’inizio dell’altro, esiste maggiormente la possibilità che la persona si svegli (se sente un rumore forte, se ha sete, se ha freddo ecc) e questo vale anche e soprattutto per i piccini che devono essere costantemente nutriti.
Può capitare di sentire, dai racconti di qualche genitore, che il loro bimbo dorme tutta la notte senza mai svegliarsi; in realtà questi bimbi sono classificati come “autodidatti efficaci” che si riaddormentano da soli dopo un risveglio. Nella maggior parte dei casi però i bambini sono “segnalatori”, che segnalano cioè il loro risveglio attraverso il pianto e versetti. Questi bimbi hanno bisogno di essere cullati e rassicurati per il ri-addormentamento.
I bambini in età prescolare
I bambini in età prescolare dovrebbero dormire circa 11-12 ore di sonno sulle 24 ore, suddivise in riposino pomeridiano e riposo notturno. Dai 4 anni circa, la maggior parte dei bambini abbandona il sonno di metà giornata per dedicarlo totalmente alla notte.
E allora perché i bambini a quest’età si svegliano spesso di notte? Il 20 % dei bambini in età prescolare ha risvegli notturni perché sono più capaci di resistere al sonno e possono maturare ansia da separazione dal genitore e-o piccole paure che non favoriscono il giusto rilassamento.
In questa fase di sviluppo risultano quindi molto importanti le buone routine, di cui parlerò a fine capitolo.
Le regressioni del sonno
Le regressioni del sonno sono momenti in cui apparentemente i bambini “tornano indietro” nelle routine del sonno. La verità è che sono dei veri passi in avanti, perché dimostrano il fatto che il piccolo sta crescendo, che si sta misurando con i cambiamenti fisici e cognitivi che sta vivendo. Durante questi momenti, il bambino dorme di meno, fa fatica ad addormentarsi e si sveglia più spesso. Sono momenti molto difficili per i genitori, ma per fortuna sono transitori e possono durare pochi giorni o qualche settimana.
Si può quindi affermare che le regressioni del sonno coincidono con i momenti di maggiore maturazione fisica e psicologica del bambino. Di seguito sono elencate le principali regressioni del sonno:
4 mesi
Questa è il primo grande momento di sleep regression e tipicamente ha una durata di 2-3 settimane e coincide con una maggiore capacità motoria del bambino
9 mesi
A questa età tipicamente il bambino impara a rotolare, a gattonare ed essere molto più autonomo nei movimenti. Di notte il piccolo risulta agitato e piange spesso. Questa è la regressione più lunga da superare che ha una durata media di circa 4-6 settimane
12-13 mesi
Il bambino vive in questa fascia d’età un momento molto importante della sua vita: impara a camminare!! Questa conquista fa sentire il bambino capace e sempre più indipendente, anche se si rende conto che ha comunque bisogno dell’adulto per raggiungere i suoi scopi. Il bambino riversa quindi nel sonno molte “ansie” e le sue difficoltà, facendo fatica ad addormentarsi e svegliandosi spesso per cercare protezione e sicurezza.
18 mesi
Il bambino acquisisce nuove abilità psicomotorie e ha una vera e propria esplosione del linguaggio, tappa evolutiva molto importante! Il piccolo può avere quindi il rifiuto del riposino pomeridiano ed essere agitato di notte.
24 mesi
La maggior parte dei bambini a quest’età cercano di combattere contro il sonno perché hanno preso coscienza del fatto che mentre dormono, succede qualcosa fuori dal loro controllo, mamma e papà rimangono svegli e il mondo non si ferma come si “fermano” loro.
Suggerimenti per favorire un buon sonno
- Cercare di avere ogni sera lo stesso orario della messa a letto
- Poco prima della routine dell’addormentamento vero e proprio spegnere la televisione, abbassare l’illuminazione in casa (o spegnere alcune luci), parlare con un tono di voce più basso
- Evitare di far addormentare i bambini in un luogo dove poi non dormiranno di notte. Al loro risveglio potrebbero essere spaventati del fatto che mentre non sono coscienti e dormono, succede qualcosa a loro insaputa
- Rendere confortevole l’ambiente del sonno: assicurarsi che non ci sia troppo caldo o troppo freddo, che non ci siano lucine della notte puntate sul lettino ecc
- Proporre di utilizzare un solo pupazzo da tenere a letto: troppi giocattoli possono sovra stimolare il bambino. Fino a che il bambino non è in grado di girarsi da solo nel letto, non proponetegli nessun peluche o copertina. Per approfondimento leggete l’articolo “SIDS In Pillole“
- Una buona abitudine per stimolare il rilassamento è la lettura di un libro. Si può proporre questo momento anche ai bambini molto piccoli, consiglio dai 5 mesi circa: spostatevi nella stanza dove poi il piccolo dormirà e leggete insieme un libro, che dovrà essere esclusivo per il pre-nanna. Scopri quali sono i libri migliori da proporre “Libri da Leggere Prima della Nanna“
- Utilizzare il canto delle ninne nanne: aiutano a rilassarsi e a sentirsi confortati
- Coccolate il vostro bambino. Le coccole, le carezze fanno sentire il piccolo al sicuro. Il continuo contatto fisico, infatti permette il rilascio di ossitocina dal cervello, l’ormone del benessere
- Non è sempre necessario che ci sia silenzio assoluto per favorire il buon sonno. In effetti se ci pensiamo, nel grembo materno, i piccoli sentono continui e diversi rumori di fondo, ovattati, ma pur sempre rumori. Si possono ricreare alcuni suoni che il piccolo sentiva quando era nella pancia della mamma; si chiamano “rumori bianchi”. Un semplice rumore bianco è fare continuamente: “Ssshhhh”. In alternativa, potete trovare in commercio dei piccoli dispositivi che riproducono questi suoni.
- Favorire un buon sonno notturno non significa che bisogna necessariamente diminuire o eliminare il sonno pomeridiano. Spesso, infatti, la stanchezza non è amica del rilassamento. E’ quindi buona norma capire se quel bambino ha bisogno, soprattutto in età prescolare di un sonnellino pomeridiano
- Evitare di utilizzare la melatonina, a meno che non lo prescriva il Pediatra!
- Personalmente sconsiglio di seguire metodi che propongono di far piangere il bambino da solo nel lettino, per poi consolarlo per qualche minuto e sparire di nuovo. Ritengo siano metodi innaturali che possono mettere a rischio il legame di attaccamento tra bambino e genitore. Preferisco suggerire un approccio empatico, basato sull’affetto, sul calore emotivo e fisico
- Se i piccoli soffrono di coliche, oltre a rivolgersi al proprio Pediatra, è possibile fare ogni giorno più volte al giorno dei massaggi al pancino in senso orario e fare degli esercizi con le gambe portandole rannicchiate al pancino per poi distenderle
- Se è possibile, frequentare un corso di massaggio infantile per imparare le tecniche di rilassamento
- Proporre un bagnetto rilassante pre-nanna utilizzando magari un detergente alla lavanda, distensivo e rilassante. Ci tengo a sottolineare che questo suggerimento non è sempre attuabile; molti bambini, infatti si eccitano durante il bagnetto e quindi risulta un rimedio inefficace al rilassamento. Ogni genitore sa ben valutare se questo potrebbe essere una buona abitudine pre-sonno
- Cercare, nonostante le difficoltà, di mantenere la calma. Mostrarsi calmi e sereni è fondamentale. Il piccolo è in grado di capire lo stato d’animo di chi lo accudisce e non è certamente facile rilassarsi tra le braccia di qualcuno che è arrabbiato o agitato
Queste sono idee generali che tutti i genitori possono provare a seguire con facilità nella quotidianità di ogni giorno. Non saranno rimedi che “funzionano” nell’istante in cui li proponete, ma già dopo tre o quattro giorni consecutivi, ne troverete sicuramente giovamento!
Founder di CrescendoConTe
- Educatrice della Prima Infanzia
- Psicomotricista Educativa
- Insegnante YogaBimbi
- Operatrice AIM del Massaggio Infantile