Durante i corsi preparto e durante le visite dei primi mesi di vita mi soffermo spesso a raccomandare ai neogenitori di avere alcuni comportamenti volti a ridurre il rischio di “morte in culla” o SIDS (Sudden Infant Death Syndrome). La SIDS è un tipo di morte improvvisa e inspiegabile, in un lattante apparentemente sano. Inquieta molto i neogenitori e benchè rappresenti ancora un’incognita per la medicina moderna sono noti alcuni fattori che ne incrementerebbero il rischio. Cerchiamo quindi di conoscerli per imparare ad evitarli.
Indice
Cos’è la SIDS?
La SIDS è la morte inattesa e improvvisa di un lattante (0-12 mesi di vita) durante il sonno, di cui né la storia clinica né gli accertamenti post mortem trovino una motivazione alternativa. Si tratta dunque di una diagnosi di esclusione, non esistono accertamenti specifici per identificarla.
Quali Sono le Cause di SIDS, si Possono Evitare?
Ad oggi non è nota la causa della SIDS. Sono state prese in considerazioni varie ipotesi: il danno potrebbe essere dovuto ad alterazioni metaboliche (come i difetti della beta ossidazione degli acidi grassi), a cause infettive (come infezioni da Virus Respiratorio Sinciziale), immaturità del centro respiratorio con apnee, ostruzione da reflusso gastroesofageo, sindrome del QT lungo. Tutte queste patologie sono state riscontrate in alcuni casi di SIDS ma non è stato possibile creare un collegamento eziologico con nessuna di esse.
Parimenti non è associata a maltrattamento o incuria genitoriale, non vi è modo di prevederla.
È tuttavia possibile applicare alcune accortezze per limitarne il rischio. Dagli anni ‘90 infatti, con la promozione dei modelli comportamentali qui citati i casi di SIDS si sono ridotti. Nel corso degli anni l’American Academy of Pediatrics ha aggiornato periodicamente aggiornato tali indicazioni. Possiamo così riassumere le più recenti raccomandazioni (2016):
- Garantire un SONNO SICURO: far dormire il bambino in posizione supina (ovvero a pancia in su, contrariamente a quanto si raccomandava anni fa, come notano spesso le nonne!), su materassi rigidi e senza oggetti nel lettino (cuscino, pupazzeti, paracolpi) che potrebbero coprire il viso del bambino. Dormire nello stesso letto dei genitori o di un fratello è controverso, per il rischio di schiacciamento e di riscaldare eccessivamente il bambino. Il lettone va bene per allattare e coccolare, ma meglio dormire nel lettino, soprattutto se vi sono altri fattori di rischio (come genitore obeso o fumatore). Bene invece condividere la stanza almeno nei mesi più a rischio (fino ai 6-12 mesi). Dormire nell’ovetto o in una fascia è sconsigliato perché non garantisce la pervietà delle vie aeree (sono a rischio tutte le posizioni in cui il bambino può flettere il capo davanti o di lato perché ostruiscono la trachea). Altre condizioni a rischio ma frequenti sono far dormire il bambino sul lettone circondato da cuscini o sul divano, anche se con un adulto.
- Evitare il FUMO PASSIVO fin dalla gravidanza
- Evitare di SURRISCALDARE il bambino (la temperatura ideale della stanza non dovrebbe superare i 18°-20°). Molti genitori tendono a coprire eccessivamente i figli, pensando che soffrano maggiormente il freddo rispetto agli adulti. Sarebbe bene evitarlo, vestendo il bambino con lo stesso peso dei genitori e non coprendolo eccessivamente durante la notte. Il lenzuolo o le coperte andranno rimboccate sotto alle ascelle del piccolo, mantenendo libere e scoperte le braccia. Anche qui l’obiettivo è evitare che il viso del bimbo finisca sotto alle coperte causando soffocamento. Utile alternativa è il sacco nanna.
- Dopo il primo mese usare il CIUCCIO nella fase dell’addormentamento ma non riposizionarlo quando il bambino lo perde. Evitare di immergerlo in sostanze edulcoranti (zucchero o miele). Sarebbe opportuno evitare l’uso prolungato del ciuccio oltre anno, per salvaguardare la dentizione del bambino (vedi il post Dentizione dei Bambini: Evoluzione, Numerazione e Prevenzione)
Non è raccomandato l’uso di baby monitor preventivi, non perché dannosi, ma perché inutili nella prevenzione della SIDS. Tali strumenti trovano invece utilità per il monitoraggio di neonati con particolari patologie o per eventuali fratelli nati successivamente a bambini deceduti per SIDS. Questi bambini saranno tenuti sotto stretto controllo con appositi monitor che controllino frequenza cardiaca e saturazione dell’ossigeno durante il sonno.
Oltre ai fattori di rischio sovra citati ne esistono altri, non modificabili. E’ emerso che la SIDS si presenta più spesso in neonati maschi, figli di donne giovani o pluripare, bambini neri, nati prematuri e di basso peso e figli di madri fumatrici o che usano stupefacenti. L’allattamento al seno sembra essere preventivo.
Non vi è associazione tra le vaccinazioni e la SIDS.
Medico Chirurgo Specialista in Pediatria