Capita spesso che, l’attesa della nascita di un fratellino, susciti sentimenti contrastanti nel primogenito. Questa è una situazione assolutamente fisiologica in quanto, per natura, il bambino può iniziare a provare un senso di possibile abbandono da parte delle sue figure di attaccamento. Questa sensazione viene percepita maggiormente se il primogenito ha un’età uguale o superiore di un anno e mezzo.
I discorsi in famiglia, infatti tendono a ruotare spesso al tema del futuro nascituro, gli spazi vengono modificati per far posto a culla, seggiolone, fasciatoio, vengono acquistati vestitini e materiali per il bebè e spesso la mamma può essere stanca, impacciata col pancione e a volte non riesce fisicamente ad accontentare le richieste di gioco del bambino. Il papà, se in parte può fare da sostegno per entrambi, può anche avere un impegno lavorativo maggiore in previsione di eventuali permessi da prendere quando il secondo bimbo nascerà.
Per tale ragione, in questa fase e nella fase appena successiva alla nascita del futuro fratellino, è possibile che il primogenito metta in atto comportamenti regressivi, relativi ad esempio al linguaggio, ai rituali della nanna e dell’addormentamento o alla ricomparsa di enuresi e/o encopresi, così come una maggior irritabilità o suscettibilità. La tendenza a comportarsi da bambino più piccolo è da interpretare come una richiesta di attenzioni e rassicurazioni circa il fatto che lui non perderà il suo ruolo di figlio e di bambino e che i genitori saranno ancora “suoi”. Per aiutarlo a superare questa fase con maggior serenità, è opportuno adottare un atteggiamento comprensivo nei suoi confronti, evitando di rimproverarlo e di farlo sentire inadeguato. È invece da preferire un atteggiamento incoraggiante, che valorizzi i suoi traguardi e lo faccia sentire apprezzato proprio perché sta crescendo. In questo modo il bambino potrà permettersi di crescere, senza il timore di dover rinunciare alle attenzioni e all’affetto dei genitori.
Indice
Cosa fare?
Non ci sono formule magiche da seguire per ottenere risultati perfetti, ma dei semplici comportamenti che sicuramente concorreranno a raggiungere una buona armonia familiare.
Ecco qualche esempio
- Sarebbe buona norma che il bambino venga informato dell’arrivo del fratellino direttamente da voi, piuttosto che casualmente da amici o parenti. Questo fa sì che il bambino non venga a meno della fiducia che ripone in voi.
- Raccontate al bambino la gioia che avete provato quando avete scoperto di aspettarlo, mostrategli ecografie, foto e video di quando era nella pancia, di quando è nato e di quanto è cresciuto.
- Coinvolgetelo (se ve la sentite) nella scelta del nome e nei preparativi per la nascita, come sistemare nella borsa dell’ospedale i vestitini del bebè e i vostri indumenti. Questo permetterà al bambino di partecipare attivamente e di non sentirsi escluso o “di troppo” di fronte all’evento della nascita del fratellino.
- Potete preparare un fiocco nascita fai date insieme al bambino, oppure chiedergli se ha voglia di fare un disegno-sorpresa per il bebè. Questa attività (così come tutte le attività concrete svolte durante i preparativi) permette al bambino (e anche ai genitori!) di creare nella sua mente uno spazio psicologico per accogliere il fratellino che nascerà, abituandolo gradualmente al cambiamento. Infatti, finchè il fratellino è nella pancia della mamma, per il bambino è difficile immaginarlo come qualcosa di reale e concreto. Il fatto quindi di realizzare qualcosa per il fratellino, lo aiuterà a pensarlo proprio come una persona reale, a cui si può fare un regalo.
- Abituatelo all’idea che per qualche giorno dovrete rimanere in ospedale per far visitare il bebè ai medici che se ne prenderanno cura. Il papà, i nonni o zii potranno occuparsi di lui. L’utilizzo di piccole sorprese può essere d’aiuto per fargli passare queste giornate in modo più sereno e gioioso.
- Coinvolgetelo nella preparazione degli spazi in casa, rassicurandolo del fatto che continueranno ad esserci degli spazi esclusivi per lui, nei quali potrà giocare in libertà. Questo è molto importante perché, di fronte all’imminente cambiamento, permette al bambino di mantenere anche un’idea di continuità e stabilità e di qualcosa che sia “solo suo”.
- Potete utilizzare un bambolotto per fargli sperimentare il gioco simbolico della cura: fate finta (o meglio ancora per davvero!) di fargli il bagnetto, di cambiargli il pannolino, di mettere la crema, di coccolarlo e rilassarlo per fargli fare la nanna etc. Mentre svolgete questa attività, fate sempre riferimento al fatto che a breve il fratellino avrà bisogno di cure simili e che magari potrebbe essere un ottimo aiutante!
- Sarebbe meglio non presentare il bebè come un “compagno di giochi” perché effettivamente non sarà così. Se infatti il bambino riceve questo genere di informazione, rimarrà fortemente deluso nel constatare che in realtà il piccolo piange, dorme tanto e mangia di continuo.
- E’ buona norma non far combaciare troppi cambiamenti nel periodo della nascita del fratellino, come attuare lo spannolinamento o togliere il ciuccio. Se pensate sia arrivato il momento di affrontare questi passaggi, anticipate o posticipate di qualche mese dopo la nascita del bebè. Si tratta infatti di una fase in cui il bambino sta già facendo i conti con un evento molto delicato, per cui non bisogna avere fretta di vederlo crescere velocemente e considerarlo “grande”. È bene rispettare i suoi tempi, tenendo presente che sta già affrontando una sfida importante per lui!
- Generalmente al neonato arriveranno tanti regali. Pensare anche ad uno o due regalini per lui da fargli trovare simbolicamente da parte del bebè, favorirà l’instaurarsi di un rapporto positivo.
Qui sotto potete trovare un’infografica riassuntiva con i punti chiave che abbiamo visto:
Arrivo Fratellino (531 download )Ricordate
Queste sono alcune piccole-grandi accortezze che potete tenere a mente per preparare il bambino a questo importante cambiamento.
È tuttavia importante non sovraccaricarlo di aspettative relative al suo futuro ruolo di “fratello maggiore”, che potrebbe essere vissuto come pesante o pericoloso, in quanto minaccia il suo rapporto esclusivo con i genitori. Bisogna trovare il giusto equilibrio tra coinvolgere il bambino da una parte, e lasciare spazio alla sua spontaneità di fronte all’evento dall’altro. Quindi, in una parola: prepararlo, non pre-impostarlo!
È inoltre utile valorizzare il bambino, e rassicurarlo circa il fatto che lui non perderà le attenzioni e le cure dei genitori, ma ne otterrà di nuove e di diverse, proprio perché sta crescendo.
Consulenza Educativa della Fascia 0-3 Anni
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