Si sente molto parlare del barattolo della calma e spesso viene data una spiegazione troppo generica di cosa sia in realtà e soprattutto come utilizzarlo. Scopriamo davvero di cosa si tratta.
Indice
Cos’è
Come si intuisce dal nome, è un barattolo trasparente, tipicamente di vetro con tappo ermetico dentro cui può avvenire una vera magia! Con il miscuglio di pochissimi e semplici ingredienti, è possibile creare una piccola realtà fantastica che ha effetti calmanti agli occhi di chi lo osserva.
La ricetta
Ingredienti:
-1 barattolo di vetro delle conserve (per intenderci quelli col tappo dorato che si trovano in tutti i supermercati)
-acqua del rubinetto
-1 cucchiaio di shampoo trasparente
-4 cucchiai di brillantini fini
-1 goccia di colorante alimentare blu
Procedimento:
-Riempite il barattolo con acqua del rubinetto lasciando due dita di spazio tra l’acqua e il coperchio
-Versate 1 cucchiaio abbondante di shampoo trasparente e mescolate
-Aggiungete il colorante alimentare e i brillantini
-Chiudete il barattolo
-Agitate il barattolo e guardate cosa succede: si creerà un po’ di schiumetta nella parte alta del barattolo e i brillantini si muoveranno inizialmente veloce per poi scendere molto lentamente verso il basso creando dei giochi di colori e luci molto belli e rilassanti (per effetto dello shampoo)
Perché si usa il colore blu
Il blu è un colore freddo e in cromoterapia comunica introversione, armonia, calma, empatia e riservatezza.
E’ utile come effetto calmante, perché abbassa la pressione sanguigna, diminuisce il battito cardiaco, rilassa e allontana l’agitazione; induce quindi alla concentrazione mentale e alla calma in generale.
Perché il barattolo di vetro
Si utilizza un barattolo di vetro per una semplice questione visiva: se viene preferito un barattolo di plastica, infatti, in poco tempo si creerà un po’ di opacità sulla superficie che crea un effetto davvero sgradevole.
Non bisogna avere paura di proporre al bambino un barattolo di vetro perché la supervisione dell’adulto è continuativa durante questo intervento: il bambino non deve assolutamente rimanere da solo con il barattolo, ma non per una questione di sicurezza, quanto per un ottimale intervento educativo. Detto questo, se l’adulto compie nel modo corretto questa proposta, il rischio è davvero minimo se non nullo.
Come e quando si usa il barattolo della calma
“Ho provato anche ad usare il barattolo della calma con mio figlio, ma non funziona!!”.
Questa è una frase che mi è capitato spesso di sentire dai genitori che mi si rivolgono a me per un consulto educativo. E’ necessario partire dal presupposto che questo oggetto di per sé non ha davvero dei poteri magici, che non basta darlo in mano al bambino “agitato” e arrabbiato, dirgli di guardarlo e, come per magia, si calma.
Con questo non voglio in alcun modo denigrare le capacità e la buona volontà dei genitori, che cercano di informarsi tramite il grande mondo del web che molto spesso purtroppo offre delle informazioni errate e/o non complete.
Fate questo esperimento: pensate ad una situazione in cui siete molto arrabbiati, agitati e/o state discutendo animatamente con qualcuno. Come la prendereste se vi venisse offerto un barattolo con brillantini? Vi sentireste presi in giro, avvertireste questa proposta come non coerente con ciò che state vivendo e vi arrabbiereste ancora di più! Ecco la stessa cosa succede al bambino, magari “si calma” solo per la curiosità del nuovo oggetto la prima volta che gli viene mostrato, ma non sarà di certo un intervento funzionale allo scopo.
La connessione con le emozioni
Cercherò di non dilungarmi in troppe spiegazioni riguardanti il meraviglioso e sfaccettato mondo delle emozioni, ma penso sia importante capire che il bambino impara a riconoscere e a gestire le emozioni, proprio come impara a camminare, a parlare, a contare ecc.. sono processi non immediati, che richiedono tempo, impegno da parte del bambino e accoglienza, vicinanza e supporto da parte dell’adulto.
Riuscire ad ascoltarsi internamente è un processo che si impara crescendo, giorno dopo giorno, che anche gli adulti non smettono mai di fare su sé stessi.
Il giusto intervento
Esplicitare l’emozione
Quando un bambino è molto arrabbiato e agitato, prima di proporre il barattolo della calma, è necessario quindi un intervento comunicativo ed empatico, in modo che si senta accolto nella sua emozione, capito e considerato. Certamente non è facile e richiede un grande sforzo per l’adulto che potrà abbassarsi ad altezza del bambino (occhi negli occhi) e, senza urlare (modalità che agita ancora di più) ma in modo conciso, serio e diretto far capire inizialmente al piccolo cosa sta succedendo.
Gli si potrebbe esplicitare innanzitutto quale emozione sta provando (“Adesso ti senti molto arrabbiato”, “Lo so che questa situazione ti agita perché…”, “Capisco perché sei arrabbiato, vieni qui con me che ne parliamo e cerchiamo di trovare una soluzione insieme”).
Mostrandosi empatici, diretti, pacati e allo stesso tempo fermi e sicuri di ciò che si sta facendo, si ha sicuramente una possibilità in più di poter intervenire sul bambino in modo efficace.
Dare una spiegazione
A questo punto il bambino avrà capito di essere considerato e capito e vi darà maggiore attenzione. Se questo non avviene subito, sarà necessario ripetere l’intervento. Quando il bambino è pronto per la comunicazione e lascia spazio per le vostre parole, ripercorrete attraverso il racconto, l’evento che ha suscitato tanta rabbia e sottolineate al piccolo che “è giusto che si senta arrabbiato se è accaduta quella determinata cosa, se ha pensato che….”
Erroneamente a volte viene detto al bambino: “eh, ma non ti devi arrabbiare!” questa è un’informazione sbagliata; è legittimo, giusto e coerente arrabbiarsi per una data situazione. Fate di nuovo lo stesso esperimento di prima: immaginatevi nel bel mezzo di una discussione e l’altra persona vi dice “stai calmo, non ti devi arrabbiare!”… che sensazione vi suscita?
Legittimare, riconoscere come giusta l’emozione farà in modo che il bambino si senta ancora più accolto e sia quindi fiducioso nei vostri confronti per la risoluzione del problema.
Chiedere conferma di ciò che si è detto
Una volta ripercorso l’evento scatenante, chiedete al bambino se avete capito come sta, se la vostra narrazione è giusta e lasciategli spazio per eventuali suoi punti di vista.
Dare una soluzione e trovare un patto: il barattolo della calma
Una volta che si è chiarita la situazione, si potrà procedere con una proposta di pace: si potrà chiedere al bambino cosa si può fare per far andare via la rabbia (che a questo punto si sarà già molto placata) e a trovare una soluzione che possa andare bene per entrambi, sia per il “qui ed ora” sia per gli eventuali eventi simili futuri.
E’ proprio questo il momento in cui si può proporre il barattolo della calma: “Sai, per farci ritrovare la calma, possiamo anche usare un oggetto davvero magico! Guarda! Questo si chiama barattolo della calma, lo possiamo muovere in questo modo e guarda la magia: guarda quanti brillantini che si muovono nel barattolo… vedi, pian piano si muovono sempre più lentamente…guarda di quanti colori sono i brillantini..io vedo un po’ di bianco, di verde, azzurro….” Continuate così con l’accompagnamento nell’osservazione del barattolo; il piccolo, catturato dagli effetti calmanti del barattolo e dal vostro racconto, si calmerà ancora di più.
Una volta terminato il racconto, è possibile lasciare che il bambino osservi e scopra il barattolo in autonomia senza le vostre parole, ma con la vostra vicinanza fisica.
Quando l’intervento terminerà, decidete insieme dove sistemare il barattolo della calma (non a portata di bambino) e informate il piccolo che, ogni volta che servirà e se ne sentirà il bisogno, si potrà riprendere per ritrovare la calma e la serenità.
Founder di CrescendoConTe
- Educatrice della Prima Infanzia
- Psicomotricista Educativa
- Insegnante YogaBimbi
- Operatrice AIM del Massaggio Infantile