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Cos’è davvero il gioco libero
Nell’ideale collettivo, il gioco libero rappresenta un momento di poco valore o, in generale, una situazione meno impegnativa per il bambino e che “serve” di più all’adulto per “rilassarsi” perché non deve guidare un’attività più strutturata o ritenuta, sempre dall’adulto, più interessante. In realtà, il gioco libero è fondamentale ed è un prezioso momento di scoperta e conoscenza.
Il gioco, come dice la Convenzione sui Diritti dell’infanzia (Art. 31) è un diritto del bambino che deve potersi dedicare ad “attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica” incoraggiata da “mezzi appropriati”.
Le ricerche e i risultati di importanti pedagogisti, come Piaget, Vjgotsky, Decroly, Frobel e Claparède, hanno evidenziato le diverse potenzialità dell’attività ludica che nell’infanzia, con l’ausilio di “mezzi appropriati”, favoriscono e sviluppano l’autonomia, la percezione del sé e l’autostima.
Maria Montessori (educatrice, pedagogista, filosofa, medico, neuropsichiatra infantile e scienziata) ha inoltre evidenziato la grande importanza del gioco addirittura da associarlo ad un vero e proprio lavoro; lavoro “libero”, poiché solo la libertà favorisce la creatività del bambino già presente nella sua natura.
Maria Montessori sostiene quindi che è necessario dare al bambino “il lavoro di crescere” e glielo si riesce a dare attraverso l’apprendimento e la ricerca autonoma.
L’importanza del gioco libero per il bambino
Con il gioco il bambino comprende le sue capacità, i suoi limiti, la sua interiorità e il rapporto con la realtà esterna; questo apprendimento è agevolato dalla libertà di manipolazione, di sperimentazione e di scelta.
Durante il gioco libero, il bambino spesso ripete tante volte un’azione, questo fa sì che i suoi movimenti vadano a perfezionarsi, che la sua coordinazione diventi più precisa, che la sua voglia di gratificazione sia soddisfatta.
In questi momenti di grande concentrazione, è bene che l’adulto si metta un po’ in “disparte” senza dare suggerimenti, consigli o “regole” da seguire. L’ideale è che faccia da “ancora emotiva” in modo che il bambino riesca ad incontrare i suoi occhi quando si stupisce, quando raggiunge una conquista o quando trova una difficoltà e richiede un aiuto.
Quest’attività infatti, dà la possibilità al bambino di manifestare il suo mondo interiore che, a volte, non riesce a tradurre in parola.
Il bambino, con il gioco libero, manifesta quindi i suoi desideri, le sue paure ed emozioni e, proprio per questo, è importante lasciare che dia sfogo alla propria immaginazione e creatività, lasciandolo quindi libero di sperimentare.
Esempi di gioco libero
Un esempio classico di gioco libero che si può proporre a casa è dare la possibilità al bambino di giocare in totale libertà con le costruzioni, senza che l’adulto imponga una sua “struttura”.
Altre attività “tipiche” che permettono al bambino di esprimersi liberamente sono quelle manipolative, come ad esempio l’utilizzo della pasta di sale o altra pasta modellabile.
Un ultimo esempio da poter proporre come gioco libero è l’utilizzo della pittura, lasciando al bambino la possibilità di esprimersi come meglio crede: con i pennelli, rulli, spugne o anche usando le manine.
Concludendo, Il gioco libero si può ritenere un’attività completa perché va a stimolare diverse aree di sviluppo: sensoriale, emotiva, cognitiva, motoria e relazionale. E’ quindi fondamentale che sia sempre presente durante la giornata del bambino.
Il tempo è un gioco, giocato splendidamente dai bambini. (Eraclito)
Founder di CrescendoConTe
- Educatrice della Prima Infanzia
- Psicomotricista Educativa
- Insegnante YogaBimbi
- Operatrice AIM del Massaggio Infantile