Tipiche della stagione estiva sono le punture di insetto e fra gli insetti più temuti vi sono le zecche.
Le punture di zecca sono comuni nei bambini che giocano nei prati o in zone boschive, soprattutto in alcune aree geografiche (come Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Liguria ed Emilia Romagna).
In molti casi le zecche non creano complicazioni, ma è importante riconoscere le punture di zecca da quelle di altri insetti, rimuovere la zecca e monitorare l’eventuale comparsa di complicazioni.
Indice
Cos’è la zecca?
La zecca è un aracnide, un parassita marrone con otto zampe ed un corpo lungo pochi millimetri. E’ un ematofago ed ha sorta di uncino (rostro) con cui penetra nella cute dell’uomo ma anche di altri animali, per aspirarne il sangue. Quando si nutre di sangue la sua colorazione diventa più rossastra. La sua puntura non crea particolare dolore o prurito all’uomo ma è potenzialmente grave perché può trasmettere malattie infettive.
Come prevenire le punture di zecca?
In caso i bambini giochino in zone erbose è bene limitare l’esposizione di cute direttamente a contatto con l’erba.
-Prima di giocare nell’erba indossare quindi abiti che non lascino cute scoperta (calzettoni, pantaloni lunghi, camicie a maniche lunghe)
-Camminare preferenzialmente su sentieri battuti che in zone con erba alta
-Dopo l’esposizione controllare vestiti e cute
-Usare repellenti nelle aree a rischio
Come comportarsi in caso di puntura?
È necessario rimuovere la zecca con apposite pinzette, con movimenti rotatori, evitando di schiacciarla. Si deve rimuovere l’intera zecca, compreso il rostro, che in caso si schiacci l’animale rischia invece di venire strappato via dal resto del corpo e di rimanere intrappolato nella cute. Inoltre schiacciare la zecca rischia di causare il ritorno di sangue (ed eventuali germi) dalla zecca all’uomo.
La zona della puntura va disinfettata e bisogna controllore che la cute circostante sia indenne.
Si consiglia di monitorare la zona colpita per 40 giorni. In caso di comparsa di eritema o di ulcera, di astenia, febbre, dolori articolari, cefalea effettuare subito controllo pediatrico.
Non è necessario assumere alcuna terapia farmacologica in assenza di complicazioni, anzi l’abuso di antibiotici “inutili” potrebbe mascherare l’esordio di sintomi di eventuali complicazioni.
Quali sono le complicazioni della puntura di zecca?
Le più comuni sono:
-La MALATTIA DI LYME o BORRELIOSI (batterica)
Compare circa un mese dopo la puntura ed è caratterizzata da un eritema migrante con anelli più chiari al centro. Possono associarsi sintomi generici come malessere, febbre, artralgie o mialgie, linfoadenopatia, cefalea, congiuntivite, vertigini.
La terapia è antibiotica, con un ciclo che può durare anche 21-30 giorni.
-L’ENCEFALITE DA ZECCA (virale)
Molto rara, soprattutto nei bambini. Anche quest’infezione si manifesta dopo circa un mese dalla puntura, con febbre, cefalea, sintomi influenzali. In una ridotta percentuali di casi entro 20 giorni compare l’encefalite.
L’encefalite è prevenibile anche con un apposito vaccino, che viene però consigliato solo in caso di persone particolarmente a rischio di esposizione.
Medico Chirurgo Specialista in Pediatria